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nasce per essere una realtà che sostenga in maniera efficace la diffusione e l’adozione di strumenti quali Welfare, Sistema della Bilateralità e Sanità Integrativa, e promuova la Formazione e la Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, affiancando quel settore dell’imprenditoria rappresentata dalle Micro, Piccole e Medie Imprese, fornendo veri strumenti e opportunità di crescita ai propri associati

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I 12 foulard di Dolce e Gabbana ispirati al Codice Atlantico

AGi - La macchina scavatrice, la gru girevole, schizzi e studi di ala meccanica, di fontane e del moto perpetuo, disegni di architettura e del letto di un fiume. Fatti a penna a inchiostro, con il gessetto, o con l'acquerello. Sono i soggetti dei dodici speciali foulard rifiniti a mano, esemplari unici ispirati alle 12 tavole del Codice Atlantico realizzati da Dolce & Gabbana per una iniziativa benefica, in collaborazione con Confindustria, Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e Finarte. I foulard di alta sartoria saranno oggetto di un'asta il cui intero ricavato verrà devoluto alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, per la tutela e la conservazione del suo patrimonio. Questa iniziativa arriva dopo il successo della mostra “Imagining the future. Leonardo da Vinci: In the mind of an Italian genius”, organizzata da Confindustria, che in occasione dell'apertura della sede a Washington nell'estate 2023 ha portato per la prima volta dalla Biblioteca Ambrosiana agli Stati Uniti, le dodici preziose tavole del Codice Atlantico vinciano, e di cui Dolce&Gabbana è stata tra i partner d'eccellenza.

 

 

 

Ogni foulard di seta della collezione del duo creativo, è ispirato a una delle dodici tavole, che adesso sono tornate alla Biblioteca Ambrosiana dove riposeranno al buio per i prossimi tre anni: una summa della genialità innovatrice di Leonardo e del suo istinto alla intrapresa che traspaiono dall'analisi dei suoi modelli avveniristici.

 


L'asta benefica, resa possibile grazie al supporto della casa d'asta italiana Finarte che non imporrà alcuna commissione sulla vendita, verrà battuta il 15 marzo prossimo, e sarà accessibile da tutto il mondo online, tramite offerta scritta o telefonica a partire dal 16 febbraio. I foulard si potranno anche ‘toccare con mano', si fa per dire, saranno disponibili per la visione su appuntamento presso la sede di Finarte in via dei Bossi 2 a Milano.

 

 

Fortemente condivisa da Confindustria, l'iniziativa si inserisce nel solco del legame d'amicizia tra Dolce&Gabbana e Veneranda Biblioteca Ambrosiana, iniziato nel 2019 in occasione dell'evento di presentazione della Collezione Alta Orologeria e rinsaldato nel 2021 con la donazione del maestoso orologio da torre Chiaravalle, ora entrato a far parte del patrimonio permanente dell'istituzione culturale. Nell'estate 2023, l'orologio è stato eccezionalmente trasferito insieme alle tavole del Codice Atlantico alla Public Library di Washington DC ed esposto all'interno del percorso della mostra “Imagining the future”. Un viaggio dall'Europa all'America raccontato anche dalle immagini del documentario Atlantico, promosso da Confindustria, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nell'ottobre 2023 e proiettato oggi in esclusiva alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. 

 

 

 

I cibi peggiori che si possono mangiare in uno stadio di calcio

AGI - Assistere a una partita di calcio è un'esperienza da vivere spesso in compagnia, con amici o familiari. Ed è un vero rito in cui si tifa, si canta, si esulta e si spera. Ma, oltre a tutto ciò, si mangia. Un account Instagram, chiamato 'footy scran' ha deciso di raccogliere tutte le foto e le testimonianze di ciò che i vari club vendono durante i 90 minuti di un match.

 

Panini, patatine, bibite, ma anche piatti compositi, pasta, patate, dolci. Vere e proprie opere d'arte, anche bruttissime, tra semplicità e porzioni piccole o gigantesche. Ma c'è anche chi fa scelte più strane', optando per piatti provenienti da tutto il mondo. Il canale social, intanto, ha sempre più successo, tra commenti e partecipazione attiva, con oltre 38mila follower.

 

"Ho avviato FootyScran due anni fa e volevo mostrare quali alimenti sono disponibili in tutto il mondo", ha spiegato Tom Sibley, creatore di FootyScran, a Espn. "Non mi sarei mai aspettato che raggiungesse così tante persone o diventasse così grande, ma dimostra l'amore per il cibo nel calcio". Per la cronaca 'scran' può essere tradotto con 'avanzi' (anche se non ha un'accezione negativa ma piuttosto una sfumatura di comicità). Ecco alcuni esempi di piatti, buoni e cattivi. 

 

Pietanze 'tristi'

L'hot dog proposto dal Towlaw Town FC, si può fare meglio.

 

 

Cose strane che puoi mettere in un panino

Se volete assistere a un match del Workington AFC, potete farlo con uno sformato di pollo dentro due fette di pane

 

 

Guardiola approverebbe?

Non solo stadi di provincia. Se assistete a una partita del Manchester City e vi viene fame.. questa è una delle pietanze più gettonate.

 

 

Tutta la carne che puoi

Allo stadio del Blackburn invece non lesinano con le proporzioni. Evitare la sonnolenza, tra primo e secondo tempo, non è facile

 

 

Banane fantasiose

In Guatemala (stadio Carrera) è un dolce tipico e diffuso. La vera sfida è non sporcarsi troppo le mani e i vestiti

 

 

Panini destrutturati

A Chicago hanno deciso di non usare il coltello. Ingredienti interi, per assaporarli singolarmente (non una grande idea)

 

 

Pizza e altro (together)

Si chiama Skyrosa (un 'coney' al formaggio sopra una fetta di pizza). A Cincinnati va a ruba. 

 

Dolci strani

Chiudiamo questo menu con un dolce, strano nella forma e molto 'fluo', direttamente da Yokohama, in Giappone

 

 

 

 

 

 

 

Come la pandemia ha rivoluzionato i menu dei ristoranti

AGI - Gli anni della pandemia, tra divisori in plexiglass e continue consegne a domicilio, hanno prodotto molti cambiamenti nei nostri ristoranti. E oggi, con i locali che sono tornati a essere pieni di clienti senza mascherine, non è difficile osservare come alcuni elementi classici, come i menu, stiano rivivendo una sorta di 'nuova giovinezza', coinvolti in un processo creativo di rinascita sempre più evidente e legato all'attualità. A indagare queste "capsule del tempo rivelatrici" è stato il New York Times, con un longform interattivo, volto a dimostrare come questi elementi abbiamo più personalità che mai. Anche al tempo dei qr code.

 

 

Le nuove tendenze

I giornalisti del prestigioso giornale americano sono tornati in redazione con 121 menu 'fisici' di altrettanti ristoranti. L'analisi successiva, tra elementi ben evidenti e dettagli più nascosti, ha permesso di stilare alcuni nuovi 'trend' che li accomunano. 

I piatti che non mancano mai

Ci sono alcune voci che hanno particolarmente colpito gli esperti gastronomici. La 'Caesar Salad', ad esempio, non manca mai e ha conquistato anche i locali con una forte impronta tradizionale, come quelli orientali, cubani o sudamericani. Ognuno, però, la personalizza aggiungendo elementi specifici. La si può trovare anche con il miso, per fare un esempio un po' più al limite. 

 

Il caviale è un altro ingrediente che va per la maggiore. Lo si trova ovunque e in tutte le forme possibili tanto che "potresti persino trovarlo dentro una quesadilla messicana", si legge nel report. Ma spiccano anche lo Yuzu, tipico agrume giapponese, e, per quanto riguarda i dolci, si segnala il ritorno prepotente della panna cotta, dessert molto gettonato soprattutto per la sua semplicità in un'epoca di continuo aumento delle materie prime. 

 

C'è anche un ritorno molto forte alla creatività per quanto riguarda le bibite non alcoliche. Si moltiplicano le varietà di tè, succhi appena spremuti o cocktail analcolici, sempre più ricercati e complessi, che possono arrivare a costare come i loro cugini alcolici. 

L'estetica

I menu si sono rimpiccioliti. E a loro volta anche i caratteri e i font utilizzati sono sempre più piccoli, più leggeri, più facili da distinguere per gli occhi. Molti ristoranti preferiscono un menu verticale e lungo non più mezza pagina, la dimensione ritenuta più giusta per tenerlo tra le mani. Basta, insomma, con le pagine da sfogliare e, sempre più, con troppe pietanze tra cui scegliere.

 

La rivoluzione riguarda anche i colori. Il bianco, il crema, e altre tinte più standard stanno lasciando il posto a versioni da 'evidenziatore', 'fluo', con rimandi precisi. Ad esempio il 'rosa shocking' tipico di Barbie. L'obiettivo, scrive il Nyt, è anche quello di creare dei contrasti netti con le scelte cromatiche adottate per la sala, i tavoli e le sedie, l'ambiente. 

Mascotte e animali

Distinguersi significa anche identificarsi in forme, personaggi e animali sempre più originali. Nei menu abbondano così ritagli, forme astratte, disegni artistici ispirati a figure come Matisse, Chagall, Cocteau o, anche, a più moderni fumettisti. Per gli esperti "i ristoranti sono diventati sempre più dei marchi" esattamente come "le etichette di moda". E a volte le scelte stilistiche di questo tipo pagano di più che optare per loghi molto ricercati.

Vince l'informalità

Una formattazione all'apparenza traballante, una carta semplice, un aspetto generalmente disordinato potrebbero far storcere il naso a molte persone ma, in realtà, si tratta spesso di scelte ben consapevoli per far sì che venga trasmesso un senso di accessibilità, familiarità, vicinanza tra chef e cliente. L'umanità come preponderante 'goal'.

Sensibilità verso lo staff e i produttori

C'è una grande attenzione nei confronti dei propri lavoratori, con la sottolineatura di alcune iniziative, come la presenza di 'costi di servizio' destinati a garantire salari più alti e condizioni più favorevoli. Il 20% dei menu analizzati dal Nyt prevede anche delle spiegazioni, anche piuttosto lunghe, che spiegano queste politiche. Non mancano i nomi della squadra, in sala e in cucina, con indicazioni sulle loro specialità e talenti. 

 

36 domande per innamorarsi in 45 minuti. Un esperimento (riuscito)

“Love is…” scriveva Kim Casali sulle sue famose vignette negli anni '60. Dopo qualche anno e uno studio psicologico che ha fatto il giro del mondo, quel celebre inizio di frase potrebbe essere completato con “…fare le domande giuste”. Nel 1997 lo psicologo Arthur Aron - si legge sul New York Times - dimostrò che è possibile far innamorare due sconosciuti in un'ora con un test di 36 domande divise in 3 gruppi, studiati per abbassare un po' alla volta le difese dell'altra persona. 

L'amore analizzato in laboratorio

Venti anni fa Aron e i suoi colleghi pubblicarono un saggio sul Personality and Social Psychology Bulletin che si intitolava “Experimental Generation of Interpersonal Closeness” (Creazione sperimentale di intimità interpersonale). Volevano scoprire se fosse possibile creare un contesto artificiale, ‘da laboratorio', in cui due sconosciuti potessero legare tra loro e costruire un'amicizia profonda, o addirittura un rapporto romantico, in meno di un'ora. Organizzarono così una serie di esperimenti con alcune coppie di persone che non si conoscevano. I due volontari entravano in una stanza vuota, si sedevano uno di fronte all'altro e cominciavano a rispondere a una lista di domande, 36 nello specifico. Arrivati alla fine i volontari dovevano guardarsi negli occhi per 4 minuti. La durata dell'incontro non doveva superare i 45.


Ecco le 36 domande per innamorarsi

 

Primo gruppo:

 1. Se potessi scegliere tra qualsiasi persona al mondo, chi inviteresti a cena? 

2. Vorresti essere famoso? Come? 

3. Prima di fare una telefonata, fai le prove di quello che dirai? 

4. Definisci qual è «Il giorno perfetto» per te? 

5. Qual è l'ultima volta che hai cantato da solo? E per qualcun altro? 

6. Se potessi vivere fino a 90 anni e per gli ultimi 60 anni avere o il corpo o la mente di un trentenne, quale dei due sceglieresti? 

7. Pensi mai al modo in cui morirai? 

8. Tre cose che tu e il tuo partner avete in comune. 

9. Qual è la cosa nella tua vita di cui sei più grato? 

10. Se potessi cambiare qualcosa nel modo in cui sei stato allevato, quale sarebbe? 

11. Racconta la storia della tua vita al tuo partner in 4 minuti nel modo più dettagliato possibile. 

12. Se potessi svegliarti domani con una particolare qualità, quale sceglieresti? 

Secondo gruppo:

13. Se una palla di cristallo potesse dirti la verità su te stesso, sulla tua vita o sul futuro o su qualsiasi altra cosa, che sceglieresti? 

14. C'è qualcosa che hai a lungo sognato di fare? Perché non l'hai fatta? 

15. Qual è il più gran risultato della tua vita? 

16. Per te cosa conta di più in un'amicizia? 

17. Qual è il tuo ricordo più caro? 

18. E il più terribile? 

19. Se sapessi che nel giro di un anno morirai cosa cambieresti nella tua vita? 

20. Cosa significa l'amicizia per te? 

21. Che ruolo gioca l'amore nella tua vita? 

22. Condividi con il tuo partner almeno cinque qualità positive reciproche.  

23. Quanto è stata affettuosa la tua famiglia? Ritieni che la tua infanzia sia stata in media più felice delle altre? 

24. Che rapporto hai con tua madre? 

Terzo gruppo:

25. Tu e il tuo partner fate tre affermazioni vere con il «noi». Per esempio: «Siamo entrambi in questa stanza e sentiamo...». 

26. Completa questa frase: «Vorrei aver avuto qualcuno con cui condividere…» 

27. Se tu diventassi amico del tuo partner quale segreto dovrebbe sapere di te? 

28. Dì al partner cosa ti piace di lui. 

29. Dividi con il partner un momento imbarazzante nella tua vita. 

30. Quand'è stata l'ultima volta che hai pianto davanti a qualcuno? E da solo? 

31. Sottolinea al tuo partner qualcosa che ti piace particolarmente di lui. 

32. Che cosa è troppo serio per scherzarci su? 

33. Se tu dovessi morire questa sera, qual è la cosa che rimpiangi di più di non aver detto a qualcuno? 

34. La tua casa brucia, hai tempo per salvare solo un oggetto, cosa sceglieresti e perché?  

35. Fra tutte le persone della tua famiglia, la morte di chi ti colpirebbe di più? 

36. Condividi un problema personale con il tuo partner e chiedigli aiuto per risolverlo. 

Le 6 innovazioni che rivoluzionano la moda (con il riciclo)

AGI - L'industria della moda, che genera quantità colossali di rifiuti, è sotto pressione per riciclare i tessuti, un compito estremamente complesso per il quale le soluzioni tecniche sono ancora agli inizi. Le Ong avvertono che il vero problema è la sovrapproduzione e che le innovazioni tecnologiche potrebbero essere semplicemente una scusa per i marchi per continuare a produrre miliardi di nuovi capi.

Ma le politiche che vogliono combattere i cambiamenti climatici stanno obbligando le aziende a posizionarsi in tema di riuso ed economia circolare. "I marchi devono raggiungere alti livelli di riciclo a grande velocità e se non lo fanno, la Ue li multerà in modo massiccio", ha dichiarato Paul Foulkes-Arellano, esperto di temi legati alla sostenibilità, all'AFP.  Di seguito 6 possibili strade che possono essere sguite in tal senso. 

Separare le fibre 

La maggior parte dei vestiti è costituita da una miscela di materiali che rende difficile il riciclo. L'azienda statunitense Circ ha inventato una soluzione chimica per separare la miscela più comune, il policotone, nelle sue parti costitutive. Utilizza un processo idrotermico per liquefare il poliestere e separarlo dal cotone. Entrambi possono quindi essere trasformati in nuove fibre. Il marchio Zara li ha utilizzati per una linea di abbigliamento uscita ad aprile.

CIRC X ZARA
CIRC has developed a technology capable of creating new materials from polycotton multi-fibre textile waste, separating the polyester and natural cellulose it was originally produced with https://t.co/H7CZlbsz4E pic.twitter.com/jqBK9zFzvY

— ZARA (@ZARA) April 17, 2023 Raccolta e smistamento

Mancano le infrastrutture per la raccolta e lo smistamento dei vecchi abiti, che devono essere tenuti puliti e separati dagli altri rifiuti.  SuperCircle riunisce società di consegna, magazzini e sistemi di tracciamento per snellire il processo. Sperano di cambiare l'atteggiamento del pubblico con bidoni per la raccolta nei negozi, etichette per la consegna gratuita e altri incentivi.

"Abbiamo bisogno di semplicità, convenienza e incentivi per i consumatori, in modo che quando hanno finito un articolo, la prima cosa a cui pensano è il riciclaggio", ha dichiarato il cofondatore Stuart Ahlum. Iniziando con un proprio marchio, Thousand Fell, si sono rapidamente espansi e ora gestiscono tutta la logistica del riciclaggio per diverse aziende e settori, tra cui Uniqlo in Nord America.

Riciclaggio 'in house'

Saentis Textiles ha già contribuito a vincere una sfida importante con una macchina brevettata in grado di riciclare il cotone con un danno minimo alle fibre, in modo da poter produrre nuovi tessuti di qualità. Il suo cotone riciclato è utilizzato da marchi come Ikea, Patagonia e Tommy Hilfiger.  Ora sta vendendo la sua macchina alle aziende tessili affinché ne installino una direttamente nelle loro fabbriche, consentendo loro di smaltire i ritagli e riciclarli in loco.

How Sustainability Inspires Säntis Textiles' Creative Director - Sourcing Journal https://t.co/3rpMX7omku

— EU Sustain (@EU_Sustain) December 8, 2021 Macchina per tessere in 3D

Unspun ha inventato una delle prime macchine 3D al mondo in grado di tessere un paio di jeans su misura, in meno di 10 minuti.  Attualmente sta costruendo la sua prima micro-fabbrica a Oakland (California) per dimostrarne il funzionamento. La macchina eliminerebbe gli sprechi di tessuto e ridurrebbe i trasporti. 

Preparazione dei vestiti

I vestiti devono essere preparati prima di poter essere riciclati: questa è la specialità di Cetia, un'azienda con sede in Francia. Alcune delle sue macchine sono semplici, come quella che rimuove le suole dalle scarpe. Altre sono più complesse. L'intelligenza artificiale viene utilizzata per riconoscere i punti duri come i bottoni e le cerniere. In questo modo un laser può eseguire il taglio senza danneggiare l'articolo. 

Catturare l'anidride carbonica

Rubi Labs ha sviluppato un modo per catturare l'anidride carbonica di scarto dalle fabbriche e convertirla in cellulosa, in modo simile al funzionamento degli alberi, dove la CO2 immagazzinata viene utilizzata indirettamente per far crescere le varie parti.  La polpa di cellulosa ottenuta può poi essere utilizzata per produrre filati. A luglio, Rubi Labs ha annunciato un progetto pilota con il gigante della vendita al dettaglio Walmart per testare la sua innovazione. Resta da vedere se sarà possibile realizzarla su larga scala.

 

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